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24 Settembre 2025 - 00:08
SANTA MARINELLA – La maggioranza di governo desidera fare chiarezza in merito alle recenti discussioni sulla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e sui rapporti finanziari con la società Gesam citati dal sindaco Tidei nella seduta del consiglio comunale e che hanno dato luogo a diverse congetture, ben lontane dalla realtà operativa, attraverso la quale si dipanano i quotidiani contatti con Gesam, tesi a migliorare giorno per giorno un rapporto collaborativo e proficuo per il bene della città.
“La Gesam gestisce il servizio di igiene urbana per il nostro Comune dal 2011 – si legge nella nota - nel 2018, a seguito di una nuova gara d'appalto, il servizio è stato riaffidato alla stessa società. L'offerta iniziale, pari a oltre 4,2 milioni di euro, superava di molto la cifra di 3,5 milioni di euro prevista in bilancio. Accettare questa cifra avrebbe portato a un aumento della Tari del 15% circa, poiché il costo del servizio rappresenta quasi la metà della stessa tassa sui rifiuti pagata da famiglie e attività commerciali. Per evitare un rincaro a carico dei cittadini, l'amministrazione comunale ha negoziato un rinnovo al ribasso, fissando il costo a 3,5 milioni di euro. Questo è stato possibile escludendo alcune parti del capitolato d'appalto che non erano strettamente necessarie per la struttura del contratto e che non compromettevano la qualità del servizio. La strategia ha permesso di scongiurare aumenti sulla Tari. Il servizio è andato annualmente in proroga fino al 2021, ed è stato nuovamente affidato alla Gesam con un nuovo accordo sempre per lo stesso valore. Nel 2018, anno del dissesto finanziario del Comune, la società Gesam, che già gestiva il servizio da sette anni, aveva richiesto l'iscrizione di un credito a suo favore di 1,2 milioni di euro nella massa passiva del Comune. L'Organo Straordinario di Liquidazione, ha riconosciuto come certo ed esigibile circa la metà di tale importo. Gesam è stata una delle aziende creditrici che non ha accettato la proposta di concordato preventivo dell'organismo ministeriale di liquidazione. Di conseguenza, una volta che l'Ente è uscito dal dissesto, i crediti in sospeso sono ricaduti sul bilancio ordinario del Comune. Recentemente, questi debiti sono stati liquidati utilizzando fondi comunali, integrati dai fondi che l'Osl aveva accantonato proprio per le transazioni non concluse. Rimangono ancora da risolvere due questioni principali. La prima riguarda gli interessi di mora. Data la vetustà dei crediti, gli interessi maturati potrebbero raggiungere un importo pari al valore della sorte capitale stessa, come già verificato in altri casi simili, se non addirittura superarlo. La seconda questione, di grande rilevanza, riguarda l'adeguamento dei contratti all'indice Istat fino al 2023 ai parametri Arera da lì in poi. Dal 2011 ad oggi alla società Gesam, infatti, non sono mai stati applicati tali adeguamenti. L'effetto combinato della mancata rivalutazione del contratto all'indice Istat e l'applicazione degli interessi di mora sulle fatture lasciate impagate dell'amministrazione Bacheca fino da prima del 2017 e solo di recente liquidate, aprirebbe uno scenario complesso in vista di un probabile contenzioso, potenzialmente oneroso anche per il bilancio comunale solido come è attualmente quello di Santa Marinella, ma ancora una volta, come si vede, minacciato dei debiti del periodo precedente al dissesto. Di qui la cifra riportata dal sindaco Tidei nel corso della seduta del consiglio comunale da considerarsi in questa fase del tutto realistica”.
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