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Oggi la cerimonia di commemorazione delle vittime dell’alluvione del 1981

Oggi la cerimonia di commemorazione delle vittime dell’alluvione del 1981

SANTA MARINELLA - Si svolgerà questa mattina presso Piazzale 2 Ottobre, la cerimonia di commemorazione delle vittime dell’alluvione che nel 1981 si è abbattuta sulla città e nelle zone limitrofe. A 44 anni dall’accaduto, la città vuole ricordare Elio Pallotti, Alberto Fantozzi, Anna Cosimi, Fiorella Cangini, Alfredo Battistelli, Mario Cleri e Domenico Capoccia. Ci sarà anche il sindaco Pietro Tidei alla cerimonia alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, ai familiari delle vittime, alle associazioni e agli studenti del Liceo Galilei. Il 2 ottobre del 1981, intorno alle 9 del mattino, in pochi minuti caddero 125 millimetri di pioggia che provocarono l’esondazione di torrenti e fossi. Fango, acqua, distruzione e tanta paura. «Un evento tragico che ancora oggi scuote l’animo di tanti cittadini che ricordano con profonda tristezza lo spavento di quei giorni e lo sgomento in seguito alla notizia della perdita di sette concittadini - afferma il sindaco Tidei- avvenimento che ha segnato la storia della città, che mai dimenticherà il disastro provocato dalle abbondanti piogge di quel giorno. L’intera comunità cittadina si rimboccò le maniche e si diede da fare per risollevarsi, aiutandosi l’uno con l’altro”. Oggi, l’amministrazione comunale ha fatto molto per prevenire e scongiurare eventi simili. Sono stati infatti realizzati interventi su tutti i fossi per sistemare e risolvere degrado e rischio idraulico. Poche settimane fa è stata terminata la vasca di laminazione a Ponton del Castrato». «Nonostante le intense precipitazioni dei mesi invernali – conclude Tidei - i fossi hanno tenuto la portata d’acqua in maniera perfetta. Questo a significare che l’attenzione dell’amministrazione su questo tema è altissima, affinché non si debba più rivivere un evento così tragico come quello che ricorderemo nella giornata del 2 ottobre».

IL COMITATO 2 OTTOBRE CHIEDE INTERVENTI PER PREVENIRE PERICOLI

Il Comitato 2 Ottobre” a 44 anni dall’evento, non intende limitarsi alla doverosa commemorazione delle vittime di quella tragica alluvione, ma chiede interventi per prevenire i pericoli causati dagli eventi estremi e ridurre i rischi. “Dal 2018 sono stati acquisiti fondi per oltre 10 milioni di euro finalizzati al contrasto al dissesto idrogeologico – dicono dal Comitato - in realtà più di 6,5 milioni di euro erano già stati assegnati alla giunta Bacheca, ma come sono stati spesi questi fondi e con quali i risultati concreti? Il fosso Ponton del Castrato ha ottenuto due finanziamenti, uno di 720milaeuro per la sistemazione portata a termine del primo tratto, dall’ autostrada a via Belli, l’altro di circa tre milioni di euro di lavori fino alla foce. Dopo l’inaugurazione delle vasche di laminazione a fine luglio, i lavori di completamento sono nuovamente fermi, lasciando le vasche di 56 mila e 650 metri cubi, abbandonate a se stesse. Manca la linea elettrica, la motorizzazione ed il controllo delle paratoie per fare interagire questi bacini con gli eventi piovosi mitigando gli effetti delle piene. La certificazione dei risultati raggiunti a lavori ultimati, più di ogni taglio di nastro, arriverà dalle opportune considerazioni regionali e dall’Autorità di Bacino, che avrà il compito di riclassificare e riperimetrare le aree di rischio idraulico per rimuovere il vincolo idrogeologico che grava sulle abitazioni.

Anche il fosso di Castelsecco ha ottenuto due finanziamenti, uno da 920milaeuro per la sistemazione della parte alta, dall' autostrada fino al ponte ferroviario, l’altro, comprende l’abitato, di 3,6 milioni di euro ottenuti dal 2018 e assegnati con altissima priorità, che prevede la traslazione della grande arteria verso il mare. I due interventi appaltati da più anni invece non sono mai iniziati. Anche al fosso Valle Semplice è stato assegnato un finanziamento di circa 720milaeuro nell’anno 2021 per la sistemazione di un argine di cemento armato in parte collassato nell’alveo e di un tratto pericolante. I lavori iniziati ad aprile 2024 e durati soltanto pochi giorni, sono attualmente fermi e non sembrano destinati a proseguire, nonostante la situazione degli argini continui ad aggravarsi”.

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