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03 Ottobre 2025 - 00:08
ALLUMIERE - “Dopo quasi quattro anni solo pochi bandi e nessuna programmazione. Cortili pericolosi, infissi rotti e demolizioni improvvisate: vicesindaca parla di “grandi opere” e rivendica i finanziamenti ottenu, ma la realtà è diversa”. Ad esprimersi così i consiglieri comunali di opposizione del Pd e Insieme per Allumiere Antonio Pasquini, Nicol Frezza, Sante Supercho e Enrico Fracassa che a nome dei due gruppi politici collinari lanciano strali verso l’amministrazione comunale “che pensa ai proclami e dimentica la quotidianità, lasciando i plessi scolastici in condizioni di degrado e insicurezza”. Frezza, Fracassa, Superchi e Pasquini nel loro comunicato scrivono: “I contributi intercettati dal Comune si contano sulle dita di una mano: uno per la mensa scolastica, e un altro in prosecuzione con un progetto avviato dalla precedente amministrazione. Nulla di più e sarebbe corretto che la vicesindaca lo dicesse chiaramente, invece di presentare ogni cosa come un proprio successo”.
Le critiche del Pd e di Insieme per Allumiere si concentrano in particolare sulla gestione dell’inizio dell’anno scolastico, definito “un disastro su ogni fronte: cortili pieni di buche e immondizia, mancanza di sicurezza, aule che presentano infiltrazioni, segnalazioni ignorate da mesi. Questi sono i fatti concreti con cui ogni giorno devono fare i conti bambini, famiglie e personale scolastico. Emblematico il caso degli infissi della scuola di piazza Turati: molte finestre non possono essere aperte, rendendo le aule di fatto inutilizzabili. Alla scuola dell’Infanzia, poi, i locali sono ridotti a un buio bugigattolo. Una situazione che le famiglie denunciano da tempo”. Al centro delle polemiche anche la gestione dell’abbattimento di parte dell’ex scuola materna “Avvenuto durante le ore di ingresso e le lezioni degli alunni. Un polverone si è alzato nel cortile – denunciano Pd e Insieme per Allumiere – invadendo spazi e aule piene di bambini, dalla scuola dell’Infanzia fino alla Secondaria di primo grado. Chiederemo una relazione dettagliata sui materiali demoliti, per avere garanzie su ciò che è stato inalato da chi frequenta l’area. Si pensa a nuovi bandi che forse si realizzeranno un giorno, mentre si lasciano andare in malora le strutture esistenti. Questo non è governo del territorio, è propaganda da social a caccia di like. Noi abbiamo atteso abbastanza per osservare l’inadeguatezza delle scelte e la superficialità con cui si affrontano le situazioni. Se denunciare il degrado significa urlare, allora sì: siamo urlatori. Ma almeno diciamo la verità”.
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