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Ludopatia: la Tuscia tra le province più a rischio, terza nel Lazio

Ludopatia: la Tuscia tra le province più a rischio, terza nel Lazio

Il Lazio tra le regioni più a rischio per la ludopatia e, la Tuscia, non sorride. Lo rendono noto i dati elaborati e pubblicati dal sito Imiglioricasinoonline.net e sintetizzati nell’indice di rischio regionale che è “una misura sintetica della probabilità che la popolazione di una determinata area sviluppi comportamenti problematici legati al gioco d’azzardo. La scelta dei parametri si fonda su una logica di equilibrio tra aspetti economici, sociali e sanitari”. Tra questi fattori ci sono l’accessibilità, basata sul numero di punti gioco fisici ogni mille abitanti; la spesa complessiva regionale, che consente di valutare la dimensione totale del fenomeno; la presenza di interventi di prevenzione e cura, considerato un “fattore capace di mitigare il rischio”. Inoltre ci sono i parametri della spesa pro capite e la prevalenza del disturbo da gioco d’azzardo (misurata come quota di popolazione adulta che già manifesta comportamenti problematici). Ogni indicatore è stato normalizzato su una scala da 0 a 1. L’indice di rischio ludopatia, pur valutando a livello regionale la situazione di dipendenza e diffusione della dipendenza da gioco, indica anche la Tuscia come area che influenza il terzo posto del Lazio, in Italia, come area sensibile. L’indice del Lazio è pari a 0.81: fanno peggio solo Lombardia e Campania. La provincia di Viterbo, infatti, secondo il bollettino di “Data Room”, emesso dall’associazione operatori del gioco lecito, sono 51 le persone che soffrono patologicamente di ludopatia e sono in cura presso il SerD della Asl di Viterbo con la diagnosi di disturbo da gioco d’azzardo. La problematica è andata fortemente allargandosi, negli ultimi anni, per la diffusione del gioco online che, essendo più a disposizione di tutti con gli smartphone, è la nuova frontiera di disturbi da ludopatia. Rimangono anche i luoghi più tradizionali come i bar, la sale gioco e i luoghi dediti esclusivamente al gioco lecito. Nel complesso, nel Lazio, la spesa media pro capite per il gioco è di 2.400 euro. È del 2,8% la quota di popolazione che già manifesta comportamenti ludopatici. Sono 330 ogni 100 mila abitanti i punti di gioco fisici, mentre sono 27 le strutture attive per contrastare sanitariamente il fenomeno della ludopatia. “I dati si riferiscono esclusivamente alla rete fisica del gioco legale – precisano i redattori del report -. Il canale online, non incluso in questa rilevazione, presenta caratteristiche molto diverse: l’assenza di vincoli di luogo e orario, unita alla facilità di accesso, può aumentare ulteriormente l’esposizione dei giocatori, rappresentando un fronte di rischio che merita particolare attenzione”

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