Cerca

Cgil e Uil: «Governo ed Enel devono garantire tutele occupazionali»

Cgil e Uil: «Governo ed Enel devono garantire tutele occupazionali»

CIVITAVECCHIA – «Chiediamo con forza che Enel, con la garanzia del Governo, estenda anche a Civitavecchia concrete garanzie occupazionali per tutti i lavoratori interessati, assicurando un periodo di transizione di almeno 24-36 mesi». È la richiesta che arriva da Cgil e Uil, alla luce anche del recente accordo tra azienda e imprese, per il settore metalmeccanico. I sindacati evidenziano una serie di criticità e lacune, dalla mancata emissione di un decreto ad hoc da parte del Ministero che definisca modalità di funzionamento e risorse per mantenere Tvn in riserva fredda fino al 2038, alle preoccupazioni sul futuro occupazionale dei lavoratori e dell'intero indotto, passando al diverso trattamento tra Brindisi e Civitavecchia.

«A Brindisi, Enel ha rassicurato le parti, fornendo garanzie occupazionali per 24-36 mesi, come emerso dalle dichiarazioni diffuse a mezzo stampa dai partecipanti agli incontri svolti. A Civitavecchia, invece – hanno spiegato – tali certezze sono ancora assenti. Nel sito pugliese l’azienda ha assunto impegni concreti a tutela dei posti di lavoro diretti e dell'indotto durante la transizione energetica: un segnale importante per garantire un percorso giusto e sostenibile. A Civitavecchia, al contrario, nonostante la presentazione di 52 progetti per la riconversione dell’ex centrale, manca un piano chiaro e tempestivo che assicuri la salvaguardia occupazionale, soprattutto in vista delle incertezze legate al post 31 dicembre 2025. Il tavolo tecnico istituito dal MIMIT è ancora fermo: non è iniziata la fase di valutazione delle proposte e mancano risposte concrete ai lavoratori e alle loro famiglie, con l’ultima convocazione risalente a quasi un anno fa. È inaccettabile che le organizzazioni sindacali, le parti sociali e le istituzioni locali siano costrette a rincorrere continuamente Governo ed Enel per ottenere briciole di informazioni, in totale assenza di certezze sul futuro. Il silenzio sulle 52 manifestazioni di interesse per la riconversione dell'area di Civitavecchia è emblematico di una mancanza di trasparenza e di un ritardo inaccettabile nella definizione di un piano industriale condiviso».

Pur valutando in maniera positiva l’incontro del 29 settembre scorso, svoltosi in Comune con sindacati, associazioni datoriali e istituzioni locali, i sindacati denunciano il fatto che i lavoratori portuali della Minosse sembrerebbero ancora esclusi da qualsiasi percorso di tutela. «Mentre a Brindisi Enel ha assunto impegni chiari e mentre a Civitavecchia si ragiona sul mantenimento delle attività metalmeccaniche, i portuali – hanno aggiunto – vivono nell’incertezza assoluta, senza prospettive oltre il 31 dicembre 2025. Non possiamo accettare che vi siano lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Civitavecchia e il suo porto hanno bisogno di un piano complessivo che tuteli tutte le componenti del lavoro. Sollecitiamo l’esecutivo a fornire risposte concrete e tempestive sulla riconversione produttiva del territorio, rendendo pubblici i dettagli delle manifestazioni di interesse e avviando immediatamente, insieme alle istituzioni competenti, le autorizzazioni e la realizzazione delle iniziative già pronte. È necessario prevedere anche fonti di finanziamento e certezze autorizzative che sblocchino l’attuale condizione di stallo. La transizione energetica deve essere accompagnata da politiche industriali capaci di garantire la tutela dell'occupazione e lo sviluppo sostenibile dei territori. Non possiamo permettere che la fine dell'era del carbone si traduca in un’ulteriore crisi occupazionale per le comunità coinvolte».

Cgil e Cisl prometto: «In assenza di risposte concrete metteremo in campo tutte le forme di protesta legalmente consentite, a tutela del diritto dei lavoratori e delle loro famiglie a vivere con dignità e rispetto».

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia di Civitavecchia

Caratteri rimanenti: 400

Edicola digitale