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23 Settembre 2025 - 21:08
CIVITAVECCHIA – Seduta fiume in aula Pucci e via libera, con i soli voti della maggioranza, alle modifiche del regolamento del Consiglio comunale e delle commissioni. Il pacchetto ritocca in particolare l’articolo 23 (emendamenti) e l’articolo 53 (question time, ovvero la pssibilità per i consiglieri di interrogare assessori e sindaco) a con l’obiettivo, spiegano dal Pincio, di rendere più ordinato e prevedibile lo svolgimento dei lavori.
«Vogliamo rendere la discussione il più fluida possibile», ha chiarito in apertura il sindaco Marco Piendibene. «Sugli emendamenti cambia l’impostazione: niente dichiarazioni di voto, resta la possibilità di parlare per cinque minuti a chi illustra e rimane la facoltà d’intervento a supporto per i capigruppo. Inoltre, per evitare di bloccare l’aula in attesa di pareri, gli emendamenti vanno depositati almeno due giorni lavorativi prima; se il Consiglio è convocato d’urgenza, entro 24 ore». Nella versione approvata, resta comunque la possibilità di presentare emendamenti in aula quando, a giudizio del presidente (sentito il segretario generale), non servano pareri tecnici o contabili e non abbiano carattere emulativo/seriale. Sul question time, si riduce da cinque a tre minuti la replica finale del consigliere interrogante.
La maggioranza ha difeso la linea del sindaco sottolineando che i correttivi «non intaccano in alcun modo la libertà di espressione né la democrazia del Consiglio», ma puntano a evitare stalli procedurali e sovrapposizioni. Dall’opposizione, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimiliano Grasso, ha espresso un netto dissenso: «Non mi pare che in quest’aula ci siano mai stati atteggiamenti di ostruzionismo. La funzione del consigliere si esercita qui, non altrove: state svilendo l’aula e il ruolo di chi rappresenta i cittadini. Arrivare con tutte queste modifiche per guadagnare due minuti o togliere il secondo intervento fa una brutta figura a voi e a tutto il Consiglio. Il rispetto della democrazia deve esserci sempre. Questo pacchetto lascia presagire fastidio e insofferenza verso il confronto».
Archiviato il voto, la prova passa ora alla prassi: le prossime sedute diranno se il nuovo impianto garantirà davvero tempi certi e chiarezza del confronto, come sostiene la maggioranza, o se restringerà gli spazi del dibattito, come teme l’opposizione. Una seduta particolarmente lunga in cui maggioranza e opposizione si sono divisi difendendo le rispettive posizioni in merito al cambio di regolamento, dalla minoranza sostanzialmente una dura critica alla limitazione di interventi e tempistiche mentre per la maggioranza non si tratta di modifiche sostanziali che, in qualche modo, possano intaccare la democrazia.
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