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24 Settembre 2025 - 18:08
CIVITAVECCHIA – L’Italia è meta turistica mondiale per eccellenza. Cambiano i tempi e con essi anche le modalità di fruizione delle vacanze. È cambiato il volto delle città turistiche, non solo in Italia: appartamenti e stanze un tempo destinati ad abitazione stabile sono sempre più spesso convertiti in ricettività temporanea, attirando flussi di visitatori ma anche aumentando la pressione sul mercato degli affitti, specie nei centri storici.
A livello nazionale questa trasformazione è accompagnata da dibattiti politici e interventi normativi che tentano di bilanciare opportunità economiche e tutela della residenza.
Anche Civitavecchia rientra in questa dinamica. Il porto cittadino, tra i principali scali crocieristici mondiali, ha registrato volumi di passeggeri in forte crescita: nel 2024 ha mosso oltre 3,4 milioni di passeggeri, con proiezioni, per la fine del 2025, ancora superiori. Da aggiungere poi i numeri del traffico viaggiatori riguardati Tunisia, Sicilia e Sardegna. Tali attività, portano con sé opportunità immediate per bar, ristoranti e servizi di accoglienza, e spinge sempre più in alto la domanda di soluzioni ricettive. Bed & breakfast, affittacamere e locazioni turistiche giocano un ruolo chiave, offrendo flessibilità e prezzi competitivi. Piattaforme web dedicate, mostrano che a Civitavecchia sono disponibili centinaia di annunci attivi, con una crescita esponenziale negli ultimi anni.
I benefici sono evidenti: l’indotto turistico crea occupazione, amplia l’offerta per visitatori che arrivano con le navi da crociera e permette a molte famiglie e imprenditori locali di monetizzare con il proprio patrimonio immobiliare. Per Civitavecchia, la disponibilità di B&B e appartamenti brevi è di fatto strategica e funzionale al crocierismo, specie nelle giornate con grandi imbarchi o sbarco di passeggeri.
Ma il lato critico non è secondario. La conversione massiccia di unità abitative in ricettività breve sta progressivamente erodendo l’offerta di alloggi per residenti, con il rischio dell’innalzamento dei canoni d’affitto a scapito di chi cerca appartamenti o stanze da locare per lunghi periodi.
La nostra città, ad oggi, è sicuramente lontana da fenomeni di “turistificazione” come sta avvenendo in città come Venezia, Firenze o nella “dirimpettaia” Barcellona ma occorrerebbe, da parte dell’Amministrazione Comunale, trovare delle modalità di sostanziali agevolazioni per chi decida di affittare il proprio appartamento a lungo termine. Occorrerebbe favorire politiche abitative per mantenere un’offerta residenziale appetibile.
Quali? Ad esempio, aumentando le agevolazioni fiscali per chi affitta a residenti con contratti regolari; la creazione di una sorta di “registro casa” che favorisca l’incontro tra domanda e offerta di alloggi residenziali; accordi pubblico-privato per mantenere alloggi a canone sostenibile per giovani, famiglie e lavoratori; maggiori contributi diretti alle famiglie in difficoltà con il pagamento dei canoni. Da dove prendere tali risorse? Magari anche attingendo dalla tassa di soggiorno…
Le opportunità vanno sempre colte, incentivate e lasciate libere di crescere; le criticità vanno invece individuate, elaborate e possibilmente risolte. Chi amministra la cosa pubblica ha colto la sfida?
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