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28 Settembre 2025 - 00:08
ORTE - La storia infinita. Potrebbe essere sintetizzata così la vicenda della discarica abusiva in via Leviti a Orte. Da anni, infatti, viene denunciato un abbandono sistematico di rifiuti a cui a tutt’oggi non si riesce a porre rimedio. Si tratta di un’area a ridosso del cavalcavia, vicino all’area archeologica di San Bernardino.
Una zona su cui insistono terreni di proprietà di Anas e di privati.
Nei giorni scorsi, in seguito a un intervento di pulizia, che sarebbe stato disposto da Anas, non solo sarebbero venuti alla luce i rifiuti abbandonati ma sarebbero stati urtati dal mezzo da lavori anche lastre di amianto. Questo è quanto ha denunciato un residente della zona ai carabinieri.
Documenti alla mano, il cittadino ortano dimostra che la presenza dell’amianto è stata accertata e documentata dall’Asl.
In un sopralluogo effettuato a marzo dell’anno scorso ha verificato la “presenza di una serie di manufatti coperti con lastre in fibro-cemento e diversi punti in cui erano stati accatastati e/o abbandonati rifiuti speciali (lastre e spezzoni di lastre e cisterne) in fibrocemento” come si legge nella lettera indirizzata all’amministratore di sostegno della proprietaria dei terreni e al Comune di Orte.
«Nella relazione di quel sopralluogo - racconta il cittadino che da anni denuncia lo stato di questi luoghi - la Asl sottolinea che la presenza di amianto nelle coperture delle strutture danneggiate e nelle lastre abbandonate è pericolosa per la salute e per l'ambiente e invitava a emettere un provvedimento di bonifica. Bonifica che a tutt’oggi non è stata eseguita».
A supporto della sua denuncia, il residente mostra una serie di fotografie scattate in diversi periodi dell’anno dal 2020 in avanti ma la presenza della discarica sarebbe stata segnalata già dal 2016, documentata dall’associazione Fare Verde.
Stando alla documentazione, nel corso degli anni qui sono stati abbandonati rifiuti di ogni genere: recinzioni, sedie, coperture varie, materiali ferrosi e plastici di grandi dimensioni. Il residente chiede che chi di dovere metta fine a questo scempio ambientale.
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