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«Assunta sei il nostro orgoglio, la tua forza sia la nostra»

«Assunta sei il nostro orgoglio, la tua forza sia la nostra»

«Assunta sei l’orgoglio della polizia di Stato di Viterbo». Nella giornata in cui la polizia ha celebrato il patrono San Michele Arcangelo, il pensiero del questore Luigi Silipo è andato ad Assunta Rocchetti, la mamma di Leonardo Cristiani, il 15enne morto a giugno in un incidente in viale Trieste. «Hai sempre indossato la divisa con passione e dedizione - ha detto ancora il questore - La tua forza sia la nostra forza».

Nel suo intervento il questore ha sottolineato come «ogni giorno è per noi una lotta e una sfida: dalle piccole alle grandi cose. In primis con noi stessi, affinché troviamo la forza di non girarci mai dall'altra parte. Sono grato ai miei colleghi per il loro servizio, perché essere poliziotto non è un lavoro ma un modo di essere. Proteggere, servire e aiutare sono lo scopo della nostra vita».

Il suo intervento, nella chiesa di Santa Maria in Spatha, è stato preceduto dalla celebrazione officiata dal vescovo Piazza e dal cappellano della polizia di Stato, don Flavio Valeri.

Presenti le autorità civili e militari, i familiari delle vittime del dovere, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dell’amministrazione civile dell’Interno e del personale della polizia di Stato. In prima fila con il questore, il vicequestore Fabio Zampaglione e poi il prefetto di Viterbo, Sergio Pomponio, il presidente della provincia, Alessandro Romoli, la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, il comandante provinciale dei carabinieri, Alfredo Antro, il comandante provinciale della guardia di finanza Carlo Pasquali, il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Mauro Caprarelli, il procuratore della Repubblica, Mario Palazzi, il presidente del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa, Massimo Mecarini, il capofacchino Luigi Aspromonte, il consigliere regionale Daniele Sabatini.

Nell’omelia il vescovo ha sottolineato che «l’ impegno della polizia dimostra che il bene ha più forza del male».

Monsignor Piazza ha detto inoltre che «è importante dare segni di coesione, protezione e collaborazione, che devono diventare valori da incarnare a favore del bene comune. La coesione si organizza sulla mutualità: l’uno deve essere di supporto all’altro».

In occasione della ricorrenza del patrono la polizia ha aperto le porte della questura ai familiari del personale e alle classi di scuole elementari e medie di Viterbo e provincia: per il Family day. Nel cortile della questura è stato possibile conoscere alcuni aspetti dell’attività quotidiana della polizia. Presenti stand curati dagli istruttori di tecniche operative e di tiro, dalla polizia scientifica, dalla polizia stradale, dalla polizia ferroviaria e dalla polizia postale e delle comunicazioni.

I giovani visitatori hanno avuto anche l’opportunità di ammirare le motociclette e le autovetture specializzate per il controllo del territorio, di divertirsi con un cane poliziotto e di osservare il lavoro degli artificieri della polizia.

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