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Università Agraria, contenzioso tra Tarquinia e Monte Romano: intesa ancora lontana

Università Agraria, contenzioso tra Tarquinia e Monte Romano: intesa ancora lontana

TARQUINIA – Si è svolta ieri, 29 settembre 2025, a Monte Romano l’Assemblea generale degli utenti dell’Università Agraria di Monte Romano, all’ordine del giorno il contenzioso con l’Università Agraria di Tarquinia, proprio a poche settimane dalla scadenza dei termini per proporre ricorso per Cassazione alla Sentenza della Corte d’Appello di Roma di marzo scorso.

All’assemblea ha partecipato il legale l’avvocato Riccardo Micci che ha seguito per l’ente l’Appello di secondo grado e che ha risposto alle domande degli utenti spiegando e analizzando quali potrebbero essere gli scenari futuri.

Al centro della controversia – che ha avuto origine nel 1971 tra l’Università Agraria di Tarquinia e l’Università Agraria di Monte Romano, per il possesso della Tenuta Ancarano e Poggio Tondo, – c’è la successiva azione risarcitoria per l’occupazione della stessa.

Il consiglio di amministrazione dell’Università Agraria di Monte Romano ha ricevuto dall’Assemblea degli utenti, nello scorso mese di aprile 2025, convocata per l’informativa di rito sulla Sentenza della Corte d’Appello n. 1876/2025, e su impulso del consiglio stesso, il mandato di verificare la volontà di definire bonariamente la controversia.

Forte di ciò, l’amministrazione di Monte Romano ha chiesto sia per le vie brevi che formalmente, via pec, l’apertura di un tavolo negoziale all’Università Agraria di Tarquinia, per capire se ci fossero le condizioni per chiudere definitivamente un’annosa quanto onerosa vicenda che va avanti da oltre 50 anni.

Il presidente Colonna di Monte Romano in un incontro svoltosi il 3 luglio nei locali della sede tarquiniese, ha rivolto un accorato appello al presidente di Tarquinia Riglietti esortandolo «ad esporsi con coraggio per chiudere definitivamente una lite di cui si sta perdendo l’orizzonte storico-temporale e che economicamente ha segnato entrambi gli Enti, costretti a sborsare centinaia di migliaia di euro in spese legali che altrimenti avrebbero potuto essere impiegate a vantaggio degli utenti e del territorio».

«Ad oggi – afferma il presidente Colonna - purtroppo, non è stato possibile dare seguito a quell’unico incontro, nonostante vi siano stati ulteriori approcci, per un silenzio ed un’inerzia da parte dell’Università Agraria di Tarquinia, che onestamente non comprendiamo. Si dovrebbe ritornare ad esplicare le proprie attività istituzionali di programmazione e gestione nella consapevolezza di aver assolto al proprio compito nei confronti delle rispettive Università Agrarie ma soprattutto ritrovare una concordia negli intenti e nei rapporti fra popolazioni e genti che sono accomunati dalle stesse esigenze di vita, dagli stessi problemi esistenziali ma, al momento, il silenzio dell’Ente tarquiniese sembra non interessi tali scenari e tali problematiche».

«Auspichiamo – conclude il presidente dell’Università Agraria di Monte Romano – quanto prima di ristabilire i contatti e addivenire ad una soluzione al di fuori delle aule dei tribunali nell’interesse di tutta la comunità».

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